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Il mito di Narciso nel 2021

2021-01-15 11:51

SOSBenesserePsicologico

psicologia, narcisismo, conosceresestessi,

Il mito di Narciso nel 2021

Il mito Narciso nel 2021 Secondo il famoso mito di origine greca, ripreso da Ovidio, Narciso è il figlio bellissimo della ninfa Liriope. L’indovino Ti

Il mito Narciso nel 2021

Secondo il famoso mito di origine greca, ripreso da Ovidio, Narciso è il figlio bellissimo della ninfa Liriope. L’indovino Tiresia aveva fatto una profezia su conto di Narciso, ovvero che egli sarebbe rimasto in vita fino a quando non avrebbe realmente conosciuto se stesso.


La sua bellezza era tale che tutti finivano con l’innamorarsi di lui, che, talmente geloso di sé, non concedeva il suo amore a nessuno. Si narra che di Narciso si innamorò perfino la ninfa Eco, condannata da Era a ripetere all’infinito l’ultima parte delle parole altrui e a non poter più fare uso della sua voce. Eco però non riusciva a farsene una ragione del rifiuto di Narciso, infatti, lo seguiva nei boschi pur di vederlo e far rimbombare la sua voce in lungo e in largo. Artemide infuriata, punì Narciso.

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La punizione infatti prevedere che egli sì innamorasse perdutamente e di non poter soddisfare la propria passione. Quando per la prima volta vide la propria immagine riflessa sull’acqua di una fonte, ne rimase talmente colpito che dapprima tentò di baciare il bellissimo giovane che vedeva nell’acqua, poi, quando comprese che si trattava della propria immagine, struggendosi per il dolore, decise di togliersi la vita. Nel tentativo di raggiungere il perfetto essere, vittima della stessa pena che aveva inflitto, cadde nelle acque e sparì per sempre. Al suo posto nacque un fiore, ancora oggi conosciuto con il nome di Narciso.

 

Narciso aveva dunque, conosciuto se stesso e, nell’impossibilità di stabilire una relazione con l’altro, morì. Narciso ed Eco raccontano la storia di due opposti, Narciso incapace di guardare al di là di sé stesso ed Eco incapace di aver cura di sé stessa. Eco e Narciso non comunicheranno mai. E se non c’é comunicazione non vi é amore. In un modo o nell’altro dunque l’assenza d’amore per sè stessi o per l’Altro, non può che portarci a sparire, ed è solo quando l’amore per noi stessi è sano e pieno che possiamo dedicarci ad amare l’altro.

 

Il mito tende a sottolineare due cose importanti, ovvero la prima che l’amore risulta imprigionato, racchiuso all’interno dei singoli personaggi ed è impossibilitato ad essere condiviso. Il secondo che Narciso conoscendosi, cosi come la profezia dell’indovino, muore per causa sua. Lo stesso filosofo Umberto Curi, spiega come secondo lui Narciso comprenda riflettendosi nelle acque di essere intrinsecamente difettivo e limitato. Narciso si riconosce come riflesso e sa che egli è il riflesso di nulla e, poiché non c’è nulla di cui egli sia riflesso, la sua realtà è dunque solo data dal fatto di essere un mero riflesso. Questa conoscenza di sé come riflesso di nessuna altra realtà è dunque il preludio che lo conduce alla morte.

Un senso grandioso di sé, fantasie illimitate di successo, potere, gloria sentimenti di unicità e continue richieste di ammirazione sono le modalità più evidenti di alcune persone definite spesso nel vocabolario comune come “narcisiste”. Il termine “Narcisismo” venne utilizzato per la prima volta nel 1898 dall’americano Havelock Ellis, che, con “narcissus-like”, aveva indicato l’atteggiamento psicologico da parte delle persone del ripiegano tutto su se stesse. Oggi risulta essere una tra le maggiore condizioni psicologiche studiate e dibattute.

In qualche maniera ed entro certi limiti, potrebbe essere considerato come un tratto della personalità assolutamente fisiologico e funzionale in alcuni contesti della vita quotidiana.
Tuttavia, se quest’ atteggiamento psicologico interferisce seriamente con i rapporti interpersonali, gli impegni quotidiani e la qualità della vita, può assumere proporzioni tipiche del narcisismo patologico. Oltre il narcisismo patologico , vi è una fragile autostima che rende vulnerabile alle possibili minime critiche. Alla dimensione comunemente rappresentata dalla tendenza alla grandiosità, unicità e superiorità, si contrappone una serie di sentimenti di inferiorità, fragilità, vulnerabilità e paura del confronto.

Relazionarsi con personalità di questo tipo risulta essere particolarmente difficile, frustrante e richiede un consumo di energie fisiche e psichiche notevoli. Per cominciare ad aiutarsi ed essere aiutati il suggerimento, come sempre, è approfondire con un professionista della salute mentale le condizioni psicologiche che si stanno vivendo e successivamente capire al meglio come agire ed affrontare la situazione.

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